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Il metano in Italia, breve storia di una scommessa vincente

Il metano in Italia, breve storia di una scommessa vincente
Con circa 1400 punti di rifornimento, l’Italia è il Paese europeo dove il metano per autotrasporto è più diffuso. Diciannove delle venti regioni sono metanizzate e l’unica dove non ci sono distributori, la Sardegna, sarà raggiunta entro breve tempo da stazioni di erogazione.
I veicoli alimentati a gas naturale solcano le strade della penisola da circa 90 anni. Prima della Seconda guerra mondiale, tra autocarri e normali automobili, c’erano circa settemila veicoli su un parco circolante di meno di duecentomila, per lo più a causa delle politiche autarchiche che puntavano a ridurre il consumo di carburanti derivati dal petrolio. Negli anni cinquanta si contavano oltre mille punti di rifornimento. In passato, quando i metanodotti scarseggiavano e in gran parte dell’Italia il metano non arrivava, la tecnica utilizzata era quella di cambiare la bombola durante la sosta, esattamente come nel medioevo si cambiavano i cavalli alle stazioni di posta.
Negli anni successivi il costo della benzina, all’epoca relativamente basso, e la facilità di rifornimento dei derivati dell’oro nero contribuirono a cancellare quasi del tutto il metano dalle strade italiane. Prima dello sviluppo di una coscienza ecologista, a far tornare di moda il metano ci hanno pensato le crisi petrolifere degli anni settanta. Queste hanno favorito una nuova fioritura di stazioni di rifornimento, stavolta posizionate lungo i metanodotti, e naturalmente di installatori di impianti per veicoli. Gli anni ottanta hanno visto una rete di distribuzione ancora precaria e concentrata prevalentemente in alcune aree del centro e del nord Italia. Le politiche fiscali in quell’epoca non aiutavano la diffusione del gas naturale, ma negli anni novanta le cose fortunatamente sono cambiate ed è iniziato uno sviluppo senza freni di punti di rifornimento in tutte le zone carenti e perfino nella rete autostradale. Anche l’inizio della produzione di auto di serie equipaggiate con impianti a metano ha aiutato nella crescita e nella consapevolezza della bontà della scelta economica ed ecologica che accompagnava ed accompagna il gas naturale.
Oggi, ad esclusione della già citata Sardegna per le evidenti difficoltà di approvvigionamento, l’intera Italia è raggiunta dal metano e dai punti di rifornimento. I dati di metanoauto.com ci mostrano che la regione con più impianti attivi è l’Emilia-Romagna con 227 stazioni, seguita dalla Lombardia con 199 e dal Veneto con 169. La Sicilia, che fino a venti anni fa non aveva nessun impianto, oggi dispone di 50 punti di rifornimento. Tutte le regioni del meridione d’Italia hanno avuto uno sviluppo repentino, permettendo al metano di diventare un carburante assolutamente concorrenziale verso diesel, benzina e gpl. Un altro punto debole del passato, come ricordato, era l’assenza dei punti di rifornimento in autostrada. Oggi, pur permanendo aree del paese scarsamente coperte, il metano vanta 45 punti di erogazione nelle autostrade italiane, in gran parte aperti 24 ore su 24.
Con l’avvento del biometano, derivato dalla lavorazione del biogas e quindi da rifiuti, liquami e scarti alimentari, sarà possibile ridurre la dipendenza dai giacimenti esteri dando vita ad un pregevole progetto di economia circolare.

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