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Il veicolo ibrido-metano della Milano-Cortina-Tokyo alle porte del Giappone

Il veicolo ibrido-metano della Milano-Cortina-Tokyo alle porte del Giappone

Il viaggio che sfrutta la partnership tra Snam, Landi Renzo e Piccini ha completato l'itinerario di andata raggiungendo l'isola russa di Sachalin.

È più o meno la lunghezza di una maratona la distanza che è mancata a Guido Guerrini e Domenico Raguseo, a bordo della Toyota C-HR ibrida-biometano/metano, per raggiungere il Paese ospitante dei XXXII Giochi olimpici di Tokyo. La costa meridionale dell’isola russa di Sachalin, che fino al 1945 faceva parte del Giappone, è il punto d’arrivo della corsa ecologica durata oltre quaranta giorni e quasi sedicimila chilometri, percorsi quasi interamente utilizzando biometano e metano.

La scommessa di importanti realtà italiane

Snam, Landi Renzo e Piccini Paolo Spa sono stati i principali compagni di viaggio di Guerrini e Raguseo. La prima ha messo a disposizione il veicolo per effettuare il lungo cammino, Landi ha concepito l’impianto che ha permesso ad un’automobile ibrida di utilizzare il metano e Piccini lo ha installato. Mai un’auto a metano si era spinta così lontana dall’Italia usando quasi esclusivamente gas naturale. Il punto più orientale del viaggio, nei pressi dell’impianto di liquefazione di gas naturale del porto russo di Korsakov, corrisponde a 143° di longitudine est contro i 139° della capitale del Giappone, ormai indietro di due ore di fuso orario rispetto a Sachalin.

Perché la spedizione non è arrivata a Tokyo

Nonostante l’auspicato sbarco in Giappone non sia stato possibile, la soddisfazione di essere andati anche più lontani rispetto all’arcipelago nipponico è massima. Ostacolo burocratico rivelatosi insormontabile sono state le misure di sicurezza legate alla pandemia di Covid-19 adottate dal governo di Tokyo, in particolare modo prima e durante le Olimpiadi. Nonostante i membri della spedizione fossero in possesso di un invito ufficiale non è stata concessa alcuna deroga dalle autorità nipponiche, con la conseguenza della mancata autorizzazione a continuare il viaggio con mezzi aerei o navali. Il Console giapponese a Južno-Sachalinsk, l’ingegner Takayuki Adachi, ha ricevuto nella mattinata del 2 agosto la delegazione del viaggio dall’Italia verso Tokyo. L’incontro è stato cordiale e tutto il personale della sede diplomatica nipponica si è dimostrato interessato alle motivazioni della lunga avventura, oltre a riempire di domande i protagonisti del viaggio. Molte le foto scattate sia all’interno del consolato che di fronte alla palazzina che ospita gli uffici. Nonostante il clima di massima cortesia il miracolo che ha permesso alla Milano-Cortina-Tokyo di entrare in Russia, ma anche costretto l’equipaggio a percorrere quasi tremila chilometri in più del previsto e sostituire Roberto Chiodi con Domenico Raguseo sempre per problemi burocratici, non si è ripetuto con il Giappone. Valeva la pena rischiare perché qualsiasi deroga sarebbe potuta essere concessa solo attraverso i consolati giapponesi in caso di arrivo a Vladivostok o Južno-Sachalinsk.

Accoglienza e numeri di una impresa automobilistica

Il drive test non finisce a Sachalin, poiché sempre dall’isola dell’estremo russo comincerà il lungo viaggio di ritorno verso l’Italia. Di fatto Sachalin costituisce il giro di boa di un’avventura che continuerà a effettuare rifornimenti di metano nelle reti in espansione di Russia, Paesi baltici, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Austria e Italia. Previste anche ulteriori visite alle officine che installano impianti Landi Renzo nello spazio ex sovietico e in Europa.

Un altro record raggiunto dall’auto allestita da Snam, Landi Renzo e Piccini è quello del rifornimento di gas naturale più remoto effettuato da un’auto proveniente dall’Europa ed effettuato nelle due stazioni Gazprom presenti a Južno-Sachalinsk tra lo stupore degli increduli addetti ai lavori.

Circa l’80% del percorso finora effettuato è avvenuto usando gas naturale: in Italia e in parte del percorso europeo prevalentemente biometano, mentre in Russia è stato usato il metano di origine fossile. Il consumo medio si è aggirato attorno a 40 chilometri con un chilo di gas naturale, mentre in Russia, dove l’unità di misura è il metro cubo, i chilometri sono stati circa 30. Convertendo anche i dati russi in chilogrammi emerge un dato medio di 38 km/kg con dati che vanno da un minimo di 32 ad un massimo di 42. La pressione di carica dei 72 litri di bombole a bordo della Toyota C-HR è stata mediamente del 10% più bassa in Russia rispetto ai dati europei.

Nei tremila chilometri effettuati usando benzina, l’auto ha consumato in media 22,5 km/litro con picchi positivi e negativi di 21 e 25. Usando il prezzo medio di 0,95 euro/kg, il costo della percorrenza dei 12.000 chilometri usando il metano è stato di circa 300 euro. La stessa distanza a benzina, considerando un costo a litro di 1,60 euro, sarebbe stata 853 euro. Il rapporto atteso di quasi 1 a 3 tra costi di metano e benzina viene sostanzialmente rispettato.

Più l’auto protagonista del viaggio si allontanava dall’Europa e più aumentava l’entusiasmo nell’accogliere questa curiosa avventura. Installatori di impianti, personale delle stazioni di rifornimento e molta gente comune ha salutato e talvolta aspettato il transito della Milano-Cortina-Tokyo.

Ripartiamo Insieme

La volontà di trasmettere un forte messaggio di ripartenza dopo un anno e mezzo vissuto con enormi difficoltà è perfettamente riuscito. Il viaggio si è dovuto più volte adeguare alle disposizioni di legge che nazioni o regioni imponevano in questa ennesima fase della pandemia. Questo non ha impedito di arrivare ad un passo dal Giappone e di dimostrare che anche con mille difficoltà è sempre possibile convivere con il virus cercando di non fermare la vita sociale, economica ed in questo caso i viaggi, mantenendo un livello di sicurezza accettabile e non mettendo a rischio la propria salute e quella degli altri.

Un altro merito della spedizione è stato quello di aiutare e supportare durante parte del viaggio il vespista italiano Fabio Cofferati, impegnato ad emulare la Milano-Tokyo di Roberto Patrignani in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 1964. Il viaggio di Cofferati, a bordo di una Vespa Piaggio del 1963, ha potuto contare sulla vicinanza della spedizione ecologica di Snam, Landi Renzo e Piccini e si è concluso, anche in questo caso, sull’isola di Sachalin.

Al momento del rientro in Italia la Milano-Cortina-Tokyo intenderà proseguire l’itinerario Fai iniziato con il viaggio di andata nella tratta da Milano a Cortina. In senso opposto si andrà alla scoperta, con la massima lentezza e tranquillità, di altri luoghi da valorizzare lungo le strade tra le due città che ospiteranno i Giochi Olimpici del 2026.

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